Amboni dell’Arcivescovo Dionisio

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Cappella
Amboni dell’Arcivescovo Dionisio
Fine XII – inizi XIII secolo
marmo scolpito, paste vitree, foglia d’oro, smalti

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I frammenti marmorei con decorazioni a mosaico, qui esposti, sono parte di quanto resta dei due amboni della cattedrale, parvum e magnum, il primo sicuramente commissionato dall’arcivescovo Dionisio (1174-1202), smembrati agli inizi del ’700 a seguito del rinnovamento dell’edificio voluto dall’arcivescovo Michele Bologna. Altri frammenti sono stati variamente riutilizzati nel corso dei secoli per ornare alcuni arredi all’interno della cattedrale. Ulteriori, non esposti, sono custoditi in deposito. Gli amboni, secondo una tipologia che si era già affermata nella cattedrale di Salerno, erano costituiti da una cassa rettangolare, sorretta da archetti poggianti su quattro o otto colonne sostenute da leoni stilofori, tale da potervi ricavare cappelle sottostanti.
La discendenza diretta degli artisti attivi ad Amalfi dal cantiere salernitano è testimoniata dal ‘moderno’ utilizzo di tessere musive, costituite non esclusivamente dal marmo, ma anche da smalti, paste vitree e foglia d’oro e da un rinnovato linguaggio decorativo, frutto del sincretismo, in età normanna, tra la cultura bizantino-cassinese e quella islamica.

 


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