Cappella de Alaneo o del Presepe
Cappella de Alaneo o del Presepe
XIV – XV secolo
affreschi
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Dalla visita pastorale effettuata nel 1486 dal Vescovo Andrea de Cunto si evince che, ai piedi della navata dei ss. Cosma e Damiano (l’attuale basilica del Crocifisso), vennero edificate dall’arcivescovo Andrea de Alaneo due cappelle nel 1324.
Queste attualmente si configurano come un’unica cappella rettangolare, a cui si accede attraverso due archi ribassati scaricanti, al centro, su colonne binate sormontate da capitelli medievali. L’aula, costituita da due campate coperte da volte a crociera, è interamente ammantata da una decorazione ad affresco, frutto di numerose stratificazioni che vanno dal XIV al XV secolo. Gli affreschi più antichi, di inizi Trecento, si trovano sulla parete sinistra, visibili al di sotto della paretina aggiunta, e raffigurano sul registro superiore un angelo recante un cartiglio, in quello inferiore un santo con la spada. A questa stessa fase sembra appartenere la cornice superiore, costituita da illusionistiche mensole, che ritroviamo nella controfacciata dell’ingresso di destra, dove figura anche il frammento di un santo. Sulla paretina aggiunta presumibilmente alla fine del XIV secolo, vi era raffigurata una Vergine in trono e l’Annunciazione, di cui sopravvivono solo l’angelo annunciante nel clipeo, la veste della Madonna e un santo nella parte inferiore.
La parete frontale della campata di sinistra è occupata da riquadri: nel registro superiore sono rappresentati due santi, di cui si riconosce solo la figura di sant’Antonio abate, entrambi assegnabili al primo Quattrocento; in quello inferiore sopravvive la figura di una santa coronata a cui mancano gli attributi iconografici, ma che conserva caratteristiche trecentesche. Sulla parete frontale destra emerge la figura di san Francesco nell’atto di ricevere le stimmate, a cui, in parte, è stato sovrapposto uno strato pittorico recante frammenti di architetture. Questa parete si interrompe bruscamente per l’introduzione di una quinta trasversale che chiude la cappella, tagliando anche la volta superiore. Su di essa la decorazione, molto abrasa, si svolge su tre registri orizzontali: in alto compare l’Incoronazione della Vergine, nella parte mediana una Maiestas Domini contornata da schiere di angeli e in quella inferiore tre santi ed un santo vescovo, senza attributi che li rendano riconoscibili. Gli studi che finora hanno riguardato questi affreschi concordano nel ritenerli di cultura cavalliniana, cogliendo un rapporto stringente con il ciclo napoletano di Santa Maria Donnaregina, realizzato a partire dal 1320. Molto ben conservate sono le immagini di due santi ritratti sul piedritto dell’arcata destra, uno recante un vessillo crociato, l’altro uno spadone che, secondo la tradizione, va identificato con Gerardo Sasso di Scala, fondatore dell’Ordine di Malta.