Scultura
Madonna in trono
XV secolo (primi decenni)
legno intagliato e policromo
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Il grave stato di conservazione di questa scultura non consente di apprezzarne fino in fondo la bella qualità formale. Inedita e priva di riferimenti documentari, essa raffigura la Vergine seduta sul trono, abbigliata con una veste rossa trattenuta sotto al seno da una cintura, che un tempo era decorata con gemme – come denunciano gli incassi nel legno -, e avvolta in un manto azzurro scuro che, risvoltando sulle braccia, si raccoglie in larghe pieghe sulle gambe lievemente divaricate. Dalla testa, una volta coronata, scende il velo che incornicia con morbide pieghe il volto, la cui policromia risale ad un antico restauro. È ipotizzabile che una delle mani mancanti potesse in passato reggere un Bambino, tenuto in piedi sulla gamba, come nella Madonna del Melograno di Iacopo della Quercia della cattedrale di Ferrara, a cui tipologicamente quest’opera può essere accostata. Tuttavia, stilisticamente, il confronto più stringente sembra essere con la figura della regina Giovanna della tomba di Ladislao di Durazzo in san Giovanni a Carbonara a Napoli, risalente al secondo decennio del 1400. La Madonna amalfitana realizzata in un momento di poco successivo, potrebbe essere riferita ad uno degli artisti toscani partecipi della realizzazione del monumento funebre napoletano.
